Fabio Bergamo - Scrittore etico

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Dal Progetto letterario: “Guido con filosofia” dello scrittore Fabio Bergamo
Argomento: Educazione alla sicurezza stradale
Destinatari: Autoscuole e Scuole Italiane, utenti in generale
Disciplinare di elaborazione “no copy and paste” (no copia e incolla)
Divulgazione: Gratuita

Istituzione dell’Indice di Pericolosità Stradale (IPS) per le rotatorie, le intersezioni a raso, le curve pericolose e tutte quelle situazioni in cui il pericolo della strada non è, con la segnaletica attualmente in uso, percepibile in maniera efficace per la sicurezza della guida, avanzata da Fabio Bergamo.

Giovani aprite gli occhi che qualcuno ve li vuol chiudere!
Il quadro della situazione diventa sempre più chiaro a me e a tutti!
Capire per non morire!
(Fabio Bergamo)

 

 

Cristo risortoOGGETTO: L’Indice di Pericolosità Stradale (IPS) ai fini della educazione e della sicurezza stradale in Italia, mediante l’adozione di un segnale verticale che ne riporti il suo livello, in previsione dell’aumento del rischio di incidentalità stradale in Italia per cause ormai e ancora ormai a tutti note (mia madre mi ha dato la vita, altri me la volevano togliere guadagnandoci sopra).

“Il cartello non è un segnale ed il segnale non è un cartello” (Fabio Bergamo)

 

Il problema della incidentalità stradale è, potremmo dire, ormai fisiologico al sistema della mobilità dei trasporti su gomma, in Italia come nel resto di altri paesi del mondo progredito, per i motivi a tutti noti (infrastrutture inadeguate, numerosità sempre maggiore e prestazioni sempre più elevate dei veicoli circolanti, controlli delle forze dell’ordine insufficienti oltre che inadeguati, scarsa preparazione dei conducenti, dovuta al fatto che la patente non è ancora personalizzata pur essendo equiparata/paragonata ad un documento di riconoscimento personale, a tutti gli effetti di legge, come la carta d’identità, ecc...) .

Quello che si può fare è cercare il più possibile di ridurre gli incidenti allo scopo (potrei dire escatologico perché la razionalità dell’intenzione unita alla fede, garantisce la riuscita del compito nella sua quasi totalità) di azzerare la mortalità stradale, innalzando il livello culturale dei conducenti con il ruolo importante delle autoscuole (almeno quelle più serie) e della sicurezza delle strade da parte degli enti preposti a tale compito (comuni, regioni, governo nazionale, enti e organizzazioni sopranazionali, ecc…).

Ridurre fortemente l’incidentalità al limite assoluto ossia a quegli eventi che proprio non possono evitarsi, (entra qui in gioco una idea del tempo che pochi, degli addetti ai lavori hanno) significa salvare molte se non tutte, le vite umane a rischio.

La importante proposta che in queste pagine avanzo è quella di istituire un Indice di Pericolosità Stradale per gli incroci, (le rotatorie e le intersezioni con lo stop e il dare precedenza) e le curve pericolose (curve, doppie curve, tornanti) in quanto il “grado di percezione” del pericolo, oggi più di ieri, è diverso da conducente a conducente per la sua esperienza/abilità di guida in relazione anche al veicolo guidato, in quanto le prestazioni sono e saranno sempre più elevate in termini di velocità, accelerazione e di dimensioni/ingombro e naturalmente al traffico veicolare stesso sempre più insidioso e pericoloso.
In più le automobili di ultima generazione che si apprestano ad entrare sulla scena stradale denominate per giunta,  “intelligenti” sono e saranno molto più sicure (forse per esse stesse più che per gli utenti interni ed esterni all’abitacolo) di quelle attuali e quindi indurranno il guidatore specie quello meno esperto, a sottovalutare il pericolo stradale con un’altissima possibilità di arrecare danno a sé e agli altri (si veda il paradosso del neoconducente).

L’Indice di Pericolosità IPS, da me ideato avrà una scala costituita da due livelli: il LIVELLO 1 atto ad indicare il rischio più basso, (quello normale o di base che non va certamente sottovalutato solo perché prevedibile dal conducente) e il LIVELLO 2 atto ad indicare il rischio più alto (quello grave dove il rischio è superiore al normale e cioè non prevedibile nella sua totalità dal conducente).

Quindi ricapitolando:

LIVELLO 1 = Livello base del rischio (colore rosso)

LIVELLO 2 = Livello alto del rischio (colore viola)

Esso sarà riportato su un pannello integrativo unito al segnale verticale posizionato a 150 metri dall’incrocio, dalla rotatoria o dalla curva pericolosa e nelle strade extraurbane sarà anticipato da un segnale di preavviso quindi a più di 150 metri (es. 250 o 300 metri) come avviene già per i segnali di pericolo. Il segnale indicante l’IPS potrà poi essere in futuro anche di tipo luminoso (PMV) con la scritta lampeggiante o fissa del colore previsto.

IMPORTANTE! I segnali (di precedenza e di pericolo) attualmente in vigore, in buona parte, e dunque come previsti dal CdS servono veramente a ben poco (oltre che concepiti male sono anche mantenuti peggio e più che farvi vedere il pericolo ve lo nascondono, a mò di magagna e quindi con colpa doppia, che significa prima errore celato e poi malafede scoperta) perché non tengono conto appunto del grado o rischio/entità del pericolo che segnalano, alla luce anche dell’evoluzione problematica del traffico stradale (si vedano anche le mie importanti proposte sullo stop avanzato, sui sorpassi intersecanti, sull’indicatore di tenuta del margine destro, il segnale verticale fiori, il sorpasso a destra in autostrada come soluzione alla errata permanenza in corsia centrale, e altro ancora come il mio scritto per la educazione stradale “Fenomenologia del pedone” già diffuso nelle autoscuole italiane, (infatti, fino al 2010, nelle autoscuole non si parlava del pedone ma solo delle strisce pedonali).
Il conducente informato così del grado reale del pericolo agirà di conseguenza ed in tutta coscienza, cosa più importante di tutte (e naturalmente avrà più senso fare educazione stradale nelle autoscuole e nelle scuole, mi auguro che lo capiscano gli addetti ai lavori, da alcuni dei quali non sono mancate offese, e con ciò siamo al paradosso).
Molta gente (giovani, uomini e donne) è morta e continua a morire anche per questo problema da me sollevato, a beneficio di tutti; la velocità è solo un effetto di una causa a priori (causa della causa) che come più volte ho denunciato nelle mie tante, serie, istruttive proposte, è da ascrivere al grosso problema ancora non risolto della formazione del conducente [l’incidentalità e la mortalità stradale causata dai problemi qui segnalati come in altri utili miei scritti è un business di tutto rispetto paragonabile, ripeto ancora paragonabile, a quello sporco della diffusione delle droghe, al vile sfruttamento della prostituzione, al disumano commercio delle armi, all’aborto legalizzato e praticato per legge negli ospedali (si veda ad esempio, la speculazione sulle multe che sono in quantità numerica, diversi milioni ogni anno in Italia e che dovrebbero ridursi man mano perché migliorata di pari passo, la sicurezza e l’educazione stradale e dalle multe, come è logico, si arriva agli incidenti e ai morti, troppi per dire che sia una cosa normale) e per certi versi ancor più subdolo perché come ho detto il pericolo non si conosce fino in fondo se non a danno ormai avvenuto per chi rimane vivo naturalmente come me, ed altri che solo per fortuna, sono usciti indenni da incidenti molto pericolosi, ecc…].

È meglio chiarire subito dunque, che la normalità (della segnaletica, visto che di essa si parla, ma non solo) col suo ingannevole tedioso persistere, uccide più della velocità.

Lascio di seguito le 2 importantissime tabelle dell’IPS (Indice di Pericolosità Stradale ideato da Fabio Bergamo e non da altri).

 

Tabelle dell’Indice di Pericolosità Stradale per le Rotatorie e le Intersezioni a raso dotate di Stop normale, Stop Avanzato e Dare Precedenza

N.B. (la tabella va dal grado più basso al grado più alto del pericolo, il colore serve al conducente per distinguere visivamente nella guida il grado di pericolosità; in base al livello dunque, si stabilirà una relativa sanzione ai conducenti in contravvenzione)

Rotatorie

1) Rotatorie di 1° Livello (mediamente sicure, rosso) con sufficiente visibilità.
2) Rotatorie di 2° Livello (poco sicure, viola) con visibilità scarsa o nulla.

 

Intersezioni con Stop Avanzato

1) Intersezioni a raso con Stop Avanzato di 1° Livello (mediamente pericolose, rosso) con sufficiente visibilità.
2) Intersezioni a raso con Stop Avanzato di 2° Livello (molto pericolose, colore viola) con visibilità scarsa o nulla. 

Intersezioni con Stop normale

1) Intersezioni a raso con Stop normale di 1° Livello (mediamente pericolose, rosso) con sufficiente visibilità.
2) Intersezioni a raso con Stop normale di 2° Livello (molto pericolose, colore viola) con visibilità molto scarsa o nulla. 

Intersezioni con Dare Precedenza

1) Intersezioni a raso con Dare Precedenza di 1° Livello (mediamente pericolose, colore rosso) con sufficiente visibilità.
2) Intersezioni a raso con Dare Precedenza di 2° Livello (molto pericolose, colore viola) con visibilità molto scarsa o nulla.

 

Tabella dell’Indice di Pericolosità Stradale per le Curve Pericolose

N.B. (la tabella va dal grado più basso al grado più alto del pericolo, il colore distingue i diversi gradi di pericolosità; come tutti sanno le curve, le doppie curve, i tornanti non vengono segnalati nel loro raggio di curvatura quindi è necessario informare i conducenti del rischio che corrono, appunto con l’adozione dell’indice di pericolosità stradale IPS da me sapientemente concepito come tutte le altre mie proposte presenti e future).

Curve

1) Curve di 1° Livello (mediamente pericolose - colore rosso) curva con scarsa visibilità
2) Curve di 2° Livello (molto pericolose - colore viola) curva con visibilità nulla, curva cieca.

Per la classificazione riportata in alto, i parametri naturalmente saranno vari, a partire da quello cardine, che è la VISIBILITÁ la quale deve essere desunta e dunque derivata da altri parametri che sono e possono essere: il volume/intensità del traffico, i tipi ed il numero di veicoli o utenti forti/deboli che vi transitano, la velocità di transito normalmente utilizzata, la condizione della strada in struttura e manutenzione, l’illuminazione stradale, la forma regolare o irregolare della rotatoria o dell’incrocio, il raggio della curva o del tornante per le curve pericolose da cui gli effetti della forza centrifuga opposta alla centripeta ed amplificati dalla coppia antisterzante sulla stabilità/tenuta di strada del veicolo, ecc…  (es. immaginiamo ancora dei veicoli che riducono la visibilità all’incrocio perché parcheggiati irregolarmente a breve distanza da esso, o l’isola centrale delle rotatorie che in alcuni casi non permette di avere una osservazione completa per non dire panoramica dello svolgimento/evoluzione del traffico già presente in essa riducendosi ad una brutta copia dei vecchi incroci con lo stop di una volta, superato molto alla grande dalla ideazione del mio Stop Avanzato, ecc…).

Come dovrà comportarsi il conducente con l’adozione dell’Indice di Pericolosità Stradale?
Nei casi in cui il pericolo è quello di base (colore rosso dell’IPS) si terrà una condotta dettata naturalmente dal rispetto della segnaletica e dal normale buon senso; mentre nei casi di un pericolo maggiore (colore viola dell’IPS) il conducente adotterà una condotta in cui userà tutte le precauzioni possibili (MASSIMA PRUDENZA, per farvi capire, immaginate, quando c’è la nebbia come ci si comporta, una curva cieca è come un tratto di strada appunto con la presenza di nebbia). Col livello più alto del pericolo si adotterà dunque un tipo di guida che definisco GUIDA PRECAUZIONALE dettata appunto dalla massima prudenza.

Cosa si intende per Guida Precauzionale?
Si intende che il conducente adotterà non solo una guida rispettosa della segnaletica come previsto dal CdS, ma tutte quelle precauzioni utili a garantire il MASSIMO della sicurezza nel momento del suo passaggio (per es. distanza di sicurezza maggiore di quella prevista, transito rigoroso sul margine destro della corsia, utilizzo rigoroso dei dispositivi di segnalazione visiva come gli indicatori di direzione, uso del lampeggiamento dei fari abbaglianti, transito con l’uso delle 4 frecce di emergenza nel tratto interessato dal pericolo (se ci pensate, le quattro frecce di emergenza si usano poco perché il conducente non sa dove utilizzarle avendo del pericolo una idea confusa e approssimata, come sto cercando di chiarire io in queste pagine), uso momentaneo del dispositivo sonoro o clacson ove necessario, ancora guida con marce medio-basse per l’autocontrollo della velocità, adozione della velocità minima da avere/tenere in regime di coppia massima con rapporto medio o alto del cambio a seconda della vettura guidata; e cosa ancora più importantissima trasferimento della precedenza come guida di cortesia come accade per il pedone che viene fatto passare a volte anche fuori delle strisce per educazione che io definisco con un ancora nuovo utile mio neologismo EDUSICUREZZA (ricordo che le parole definiscono i concetti e senza parole non ci sono idee e quindi pensiero critico e dunque studio da cui le soluzioni dei problemi da risolvere ai fini del progresso), e tutte quelle precauzioni che il conducente considererà personalmente utili al momento del transito alla salvaguardia della sicurezza stradale in quanto principio (noumeno) non solo come fatto (fenomeno), e ancora uso del giubbotto catarifrangente come pedone o conducente di ciclomotore o motociclo, e nei casi più estremi, la segnalazione del pericolo alle forze dell’ordine tramite il telefonino portatile, o altro strumento di comunicazione).
In conclusione la GUIDA PRECAUZIONALE effettuata in MASSIMA PRUDENZA ha non solo l’obiettivo di salvaguardare la sicurezza in quanto tale, ma il suo concetto basato sulla EDUSICUREZZA STRADALE (da qui l’importanza di una vera, seria e approfondita educazione stradale nelle autoscuole che va di molto migliorata perché attualmente ridotta al minimo nei tempi, negli strumenti e nelle conoscenze trasmesse ai fini della sicurezza stradale di tutti, utenti deboli compresi, e mi sembra che io di strumenti ne stia dando alle scuole ed alle autoscuole italiane, se qualcuno fosse di parere contrario potrà scrivermelo alla mia e-mail).

→ Immaginate per esempio, l’adozione dell’IPS su una strada come la SS 163 della costiera amalfitana in provincia di Salerno, costituita da un tracciato fatto quasi completamente di curve più o meno pericolose, da pochissimi rettilinei, e da tratti che si restringono repentinamente (ho parlato infatti di un livello di pericolo anche e non solo, per le strettoie che possiamo definirle come delle “intersezioni laterali” e non trasversali dei veicoli) e che obbligano il conducente a frenare in ritardo cioè all’ultimo momento, quando invece una guida sicura è data anche da un suo andamento regolare ossia armonioso e dunque non stressante a partire da una segnaletica seria e intelligente e non priva di significato come quella attualmente in uso.      

Anche il sistema GPS, successivamente, dovrà segnalare sulle sue mappe del navigatore i dati relativi alla pericolosità degli incroci, delle rotatorie e delle curve, delle gallerie, ecc… che si andranno a percorrere (mi dite oggi il navigatore a cosa serve? Aiuta o distrae chi guida?).

Questa classificazione sarà utile anche a favorire le indagini statistiche dell’ACI-ISTAT, sulle cause dei sinistri (per esempio di tipo infrastrutturale) che si sono succeduti in passato e che potranno verificarsi in futuro da chi non rispetterà la segnaletica come previsto nel punto interessato ed in base all’indice di pericolosità su cui, come ho già detto, sarà stabilita una sanzione appropriata e coerente, a carico del trasgressore prevedendo anche una specifica decurtazione dei punti dalla patente (aggiungo che i punti scalati dalla patente non dovrebbero essere più recuperabili, naturalmente elevando il loro numero all’inizio, ed una volta persi totalmente, il conducente dovrà ripetere l’esame di guida e di teoria, per chi uccide la patente va revocata a vita).     

Da tale classificazione si potrà stilare altresì un elenco numerato/denominato delle curve pericolose, degli incroci e delle rotatorie, ecc… che l’utente incontrerà nel percorso da lui compiuto per raggiungere una determinata località o destinazione (mappatura stradale con relativo catalogo delle intersezioni a raso, delle rotatorie e delle curve pericolose, ecc… con relativo indice di pericolosità IPS).    

  DA RICORDARE: Gli stessi cavalcavia sono stati numerati dopo alcuni episodi in cui venivano lanciati sassi, o altri oggetti pesanti sugli automobilisti di passaggio causando incidenti e vittime, utilizzando giustamente però numeri cardinali cioè senza indice ordinale come invece è stato fatto (erroneamente!) nella numerazione dei tornanti (cartello per la numerazione dei cavalcavia istituito dal Ministro ai LL.PP. Paolo Costa con la direttiva n. 1156 del 28/02/1997).  

Tra i pannelli integrativi (che integrano, specificano il significato del segnale a cui sono aggiunti rispetto agli indicativi come quello complementare dei cavalcavia appena descritto) come dicevo, abbiamo il pannello visibile più in basso (n. 144 per il Regolamento del CdS identificato con Figura II 6/p2 Art. 83) indicante il numero progressivo dei tornanti anche se descritto erroneamente con un numero ordinale e non cardinale, un errore di non poco conto. Infatti, il numero 1 (uno) è diverso dal numero 1° (primo).

Il numero 1 indica un oggetto di un insieme che può essere conteggiato; il numero 1° munito appunto di indicatore ordinale, indica invece un grado, un livello, un valore, dunque una gravità e non la quantità in successione del pericolo segnalato (i tornanti infatti non sono tutti uguali perché non possono essere percorsi alla stessa maniera, mentre il concetto del numero cardinale che li indica sì, perché se in un senso un tornante viene prima, dall’altro senso di marcia lo stesso tornante viene dopo (dove non c’è differenza nella sostanza c’è uguaglianza nella forma, F.B.); i cavalcavia sono tutti uguali perciò possono essere numerati, i pericoli che differiscono in gravità vanno invece classificati.

Per usare ancora altri termini, in grammatica il numero ordinale (es. 1°) può essere paragonato ad un aggettivo qualificativo mentre il numero cardinale (es. 1) ad un aggettivo sostantivato cioè un nome perché di ciò si tratta (il numero ordinale si compone di un soggetto e di un predicato che come tutti sanno, serve a definire meglio il soggetto, mentre il numero cardinale si compone solo di un soggetto, per es. in una libreria la posizione di un libro (primo) rispetto ad un altro (secondo o terzo, ecc…) come è usuale/convenzionale fare, in verità è relativa se la posizione che occupa non è motivata, giustificata da ciò che possiamo definire parametro o paradigma, (ad esempio i libri sono disposti in ordine per quantità di numeri di pagine, per grandezza, per tema/argomento trattato o genere a cui appartengono, ecc…), dunque tornando a noi, ha senso numerare il pericolo nel nostro caso, se ne è nota la sua specificità (rischio maggiore o minore, il rischio è la qualità del pericolo e mi dispiace che gli altri non ve lo abbiano spiegato visto ciò che accade in strada oggi e di gente ne è morta tanta non vi pare? e tanta ne è ancora a rischio, specie giovane).

Potrei fare un altro esempio per aiutare a capire il gravissimo errore: in senso lato il numero cardinale può essere paragonato in fisica alle grandezze scalari, mentre quello ordinale alle grandezze vettoriali (da qui si capisce che o partite a contare dal segnale numero tre o dal segnale numero due dei tornanti non cambia assolutamente nulla, ciò che cambia invece è l’intensità/modulo potrei dire del pericolo che appunto deve essere segnalato con il suo livello, infatti, i numeri cardinali indicano un insieme generico/sparso o una sua parte, mentre gli ordinali una scala definita/specifica).

L’entità del rischio del pericolo segnalato può essere così considerato alla stregua di un vettore, mentre il pericolo semplicemente segnalato dal numero che lo identifica localmente come un qualsiasi nome (per es. tornante cipolla, tornante balordo, tornante malandrino, ecc…), ne indica la quantità scalare ossia la banale e anonima, effimera, numerosità (vedete quanti morti sulle strade dovuti al così alto numero di incidenti ogni anno, adesso capite il perché e sapete anche chi sono quelli che ne beneficiano facendo della incidentalità un business/spreco di risorse milionario e sacrificio inutile di vite umane, la cosiddetta carne di porco).

Ancora per chiarire: inutile dare un nome (1, 2, 3, ecc..) ad un oggetto se poi non si conosce la qualità (1°, 2°, ecc..) di quell’oggetto. Quindi è corretto riportare sul pannello 144 la scritta: “Tornante 1” o “Tornante N. 1” e non “1° Tornante”, perché di esso, in verità non si sa nulla solo che è anonimo cioè privo del significato che un pannello integrativo di un segnale di pericolo (ripeto un segnale di pericolo che oltre ad indicare deve informare) invece deve offrire/garantire (paradossale ma è così visto che la segnaletica è stabilita dal CdS e dal legislatore che lo ha elaborato) ai fini della sicurezza stradale di tutti cioè di quelli più bravi o meno bravi alla guida, ecc... 

Detto ciò, posso affermare a ragion veduta, che è ancora più giusto ed importante che il numero presente su alcuni cartelli stradali riporti e segnali all’utente non solo la progressione quantitativa del pericolo in maniera corretta (con i numeri 1, 2, 3, da leggere uno, due, tre, ecc… che servono per contare come alle elementari) ma soprattutto il grado (con i numeri 1°, 2°, da leggere primo, secondo, ecc.. che servono a valutare, classificare) che serve appunto ad indicare la sua entità, cosa che tutti possono capire essere fondamentale per la sicurezza (e qui c’è da chiedersi perché non si sia fatto fino ad ora, specie per i neopatentati, eppure di sicurezza ci si riempie la bocca un po’ dappertutto ed anche la tasca).  

Il segnale n. 144, con titolo “Numero del tornante” in quanto pannello integrativo (in base all’art. 83 del Regolamento del CdS, Mod. II 6/p2), informa in maniera errata/insufficiente il pericolo che l’utente incontra nel suo percorso stradale, in quanto esso così descritto deve indicare il numero e non il grado del pericolo (spero sia chiaro il concetto).
La quantità numerale è diversa dalla qualità entitica o intensiva del pericolo segnalato e questo fa intendere come siamo lontanissimi ancora dalla risoluzione del problema della educazione/sicurezza stradale da parte degli addetti ai lavori mentre la gente muore o meglio viene uccisa in strada proprio da quelli che dovrebbero salvarla o insegnare a salvarsi la vita da sé con una autonomia di giudizio solo frutto di una cultura della educazione stradale che ancora manca, tutto a vantaggio degli speculatori (c’è gente che lavorando ha fatto più morti che soldi). Il segnale N. 144 va dunque abolito e sostituito come da me ampiamente spiegato in queste belle pagine dal segnale relativo all’IPS e contestualmente il numero del tornante, facente parte di una serie in successione di essi, deve avere una denominazione (per es. nome o/e numero). Il ponte o cavalcavia va numerato, come abbiamo visto col cartello (che è appunto un semplice cartello) il pericolo va classificato col segnale, lo ripeto nuovamente (perché un segnale e non un cartello). Il cartello indica/mostra, il segnale informa/coadiuva.
    

IMPORTANTE! L’Indice di Pericolosità Stradale potrà essere usato anche nella classificazione delle gallerie, dei viadotti, delle strettoie, dei dossi, delle cunette, della segnaletica temporanea, delle confluenze autostradali, ai semafori, ai passaggi a livello con o senza barriere, ecc…, ed in tutti gli altri casi (di pericolo come di prescrizione) dove il “pericolo apparente” è lo stesso, mentre il suo “grado o rischio reale” è molto diverso, o per le altre situazioni di pericolo dove la segnaletica esprime solo il pericolo generico/generale indicato dal cartello (questo va bene per i pannelli di indicazione e non per quelli di pericolo non vi pare?) e non il grado specifico del rischio di esso di cui si può rimanere vittima (come ben sapete ogni incidente è una storia a sé con esiti diversi, mentre le strade e i pericoli sembrano, paiono gli stessi; per questa ragione si dovrebbe parlare di segnali di pericolo e non di indicazione perché a questa funzione si limitano adesso tali segnali,  ecc…; a riguardo si legga pure la mia proposta sui crimini stradali in cui parlo di omicidio stradale e di come tale fattispecie di reato deve essere classificata a cui si aggiunge l’idea di istituire in Italia, il Tribunale della Giustizia sui Crimini Stradali proprio perché ogni incidente è diverso dall’altro, mentre gli addetti ai lavori dormono e mangiano (e dell’omicidio stradale, come nuova fattispecie di reato da inserire nel codice penale, solo adesso i nostri politici ne stanno parlando; ricordo che uccidere un pedone sul marciapiedi è diverso dall’ucciderlo mentre attraversa la strada, ma ancora non è entrato nella testa di molti).

Una bella differenza, allora, tra come parlo io dei segnali e di come ne parlano gli altri, non vi pare?

ATTENZIONE! Per le rotatorie, se ricordate, ho già proposto un utile segnale (pannello integrativo) che ne indichi l’andamento circolare di tipo regolare o irregolare rispetto alla strada che vanno ad intersecare. Tale segnale potrà essere non adottato se verrà usato l’Indice di Pericolosità Stradale IPS qui descritto e proposto.
L’IPS da me ideato potrà essere abbinato, come ho già spiegato, agli altri segnali da me proposti come lo Stop Avanzato e l’Indicatore di Tenuta del Margine Destro.

Ringrazio le autoscuole che hanno scelto e sceglieranno i miei lavori e mi scuso con quelle che mi hanno offeso perché non hanno digerito il fatto che mi occupo almeno quanto o più di loro di educazione e di sicurezza stradale con il valore aggiunto della gratuità da moltissimi anni.
Al sincero lettore, ai conducenti ed ai giovani a rischio sulla strada in ricordo anche di quelli che sono stati uccisi, le loro conclusioni!

 

Fabio Bergamo

 

ALCUNI  ESEMPI  DI  SEGNALETICA DOTATA DI “INDICE DI PERICOLOSITÁ STRADALE”, ideato dallo scrittore Fabio Bergamo

(il segnale proposto verrà collocato in entrambi i sensi di marcia per i segnali di pericolo; stessa cosa anche nel caso dei segnali di precedenza, per informare i conducenti che, pur avendo la precedenza, si avvicinano ad un incrocio in cui persiste un indice di pericolosità stradale di primo o di secondo livello; se necessario, in un momento successivo, anche la segnaletica orizzontale potrà essere adeguata all’IPS assumendo il colore relativo al rischio segnalato, naturalmente a partire dal segnale fino al punto dove il pericolo/incrocio insiste per poi tornare bianca, riferendomi alle linee continue di margine e quelle continue che separano i sensi di marcia e le corsie, ecc…, la sanzione naturalmente sarà relativa all’entità del pericolo, più grave se il pericolo è più alto).

File:Italian traffic signs - circolazione rotatoria.svg
File:Italian traffic signs - curva pericolosa a destra.svg
IPS

Livello
IPS

Livello
   
   
   
File:Italian traffic signs - confluenza dx.svg File:Italian traffic signs - dare precedenza.svg
IPS

Livello
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Apprezzamenti per la proposta dell’introduzione dell’IPS di Fabio Bergamo:

Caro Fabio ammiro la tua forza di volontà sicuramente non comune, in una società abulica come la nostra. Complimenti per l’impegno profuso e auguri per l’avvenire!

Prof. Giuseppe Di Liso, Insegnante nelle scuole e titolare di autoscuola. (Autoscuola Di Liso a Modugno - Bari)

Data: 12 giugno 2012 

 

Caro Fabio buona l’idea dell’IPS.
È lodevole e ammirevole il tuo impegno per creare una nuova Coscienza Stradale e quasi geniale l'idea di introdurre il cosiddetto “Indice di Pericolosità Stradale”; bisognerebbe anche confrontarsi con quello che propongono gli altri Stati in tema di sicurezza ed ancora mettere in atto campagne informative in pillole attraverso la TV per arrivare a tutti e dunque costantemente.

Mario Scipioni, Insegnante in una autoscuola – Trento
Data: 11 giugno 2012

 

Fabio Bergamo
Data di Pubblicazione: 7 giugno 2012